Autores: Alexa Nica & Wesley Felipe da Silva Siqueira
Traduzione: Lovin Giulia
La nostalgia… uno stato d’animo che non sta in un solo giorno o in una sola lingua. Il 13 maggio celebriamo l’esistenza di questa parola, ma ognuno di noi affronta ciò che si crea attorno ad essa. Lontano dall’essere una parola banale, il giorno della nostalgia ci ricorda il sentimento universale da cui sono nate tante poesie, lacrime e promesse e la cui intensità rende difficile stabilire una semplice definizione teorica.
Sebbene ogni essere umano su questo pianeta ha provato la mancanza di una persona sulla propria pelle, esistono due lingue straniere con un equivalente quasi perfetto per questa sensazione. Sia i portoghesi che i rumeni sono orgogliosi dell’ esistenza di una parola che, secondo la loro opinione, è unica al mondo. Quello che loro non sanno è che anche se non c’è una traduzione in inglese, non vuol dire che non ce ne sia una tra di loro.
Scopriamo le differenze tra saudades dei portoghesi e dor rumeno!
In portoghese, saudades è un sostantivo femminile. È un sentimento che può essere inteso in due modi:
-ti manca qualcuno, qualcosa, un luogo, in un modo nostalgico e malinconico;
– il desiderio di rivivere esperienze, situazioni o momenti già passati.
Significa far rievocare alla tua mente il desiderio di tornare a qualcosa che ti manca.
Ha origine dal latino (solitas/solite) dall’idea di solitudine. Posso dire che spesso mi ritrovo in questa situazione quando mi manca qualcuno: mi sento solo perché mi rendo conto che qualcosa mi manca. In questa lingua noi abbiamo la nostalgia (hemos saudades), proviamo la nostalgia (sentimos saudades), diciamo quello che ci manca! (que saudades), ma moriamo anche dalla nostalgia (morremos de saudades), e quando finalmente vediamo la persona che ci è mancata, diciamo che abbiamo ucciso o che abbiamo fermato la nostalgia verso quella persona (matamos saudades).
In rumeno, dor è un sostantivo neutro. Per celebrare il giorno della nostalgia , vediamo quanto simile è:
– una nostalgia e il bisogno di rivedere qualcosa o qualcuno;
– un dolore che nasce da un desiderio ardente di qualcosa che appartiene al passato.
È una sensazione che non ti lascia vivere.
Ironia della sorte, per chi parla portoghese, la parola nostalgia deriva dal latino dolus che in portoghese oggi significa… avete indovinato: dolore! Quindi, noi pensiamo alla nostalgia come ad un desiderio che ti distrugge dall’ interno. Probabilmente qui interviene anche il dolore… E’ uno stato d’animo che non ti lascia vivere perché non puoi essere accanto alla persona che ti manca (soprattutto nel giorno della nostalgia, giusto?). Sembra una malattia, un dolore fisico provato in tutto il corpo che non ti permette di trascorrere una semplice giornata.
Come spieghiamo saudades?
Tuttavia, sento che tutte le definizioni dei dizionari, tutte le spiegazioni etimologiche ed i pensieri poetici non sono sufficienti a spiegare tutti i substrati di questo sentimento così profondo e caldo radicato nelle nostre anime. A volte è bello provare saudades per rivivere i ricordi, ma allo stesso tempo ci provoca dolore e tristezza incommensurabili, avvolti da nostalgia e malinconia. La sensazione è complessa, è forte, si sente più di quanto venga spiegato. Sentiamo saudades anche per cose che non sono ancora avvenute o che stiamo per vivere.
Come spieghiamo dor?
Loro hanno la mancanza. Per noi, la nostalgia ci succede (ci manca qualcuno). Usiamo il presente (mi manca) per sottolineare l’assenza di qualcuno nel presente, e usiamo il passato (mi mancava) quando ci riuniamo con quella persona. E’ una tristezza difficile da superare, un sentimento che non viene insegnato, poiché è inteso in tutto il Paese. Chi soffre a causa della nostalgia, si sente impotente nel pronunciare queste parole. L’impossibilità di spiegarla ha un posto nel nostro cuore e, ad ogni sospiro, quando dichiari che mi manchi, non dirmi che non ti viene da piangere. E’ un vero dolore, il motivo è che sappiamo che quel qualcosa non lo avremo più per un certo periodo di tempo.
Tu a chi pensi nel giorno della nostalgia?
Anche altri hanno cercato di spiegare cosa ci succede quando ci sentiamo saudades. Mi piace molto la canzone di Vital Farias, intitolata Ai que Saudade D’ocê (tradotto: Ah, quanto mi manchi), che forma l’immensa nostalgia che ho provato (e provo ancora) scrivendo questo testo:
Não se admire se um dia um beija-flor invadir
A porta da tua casa, te der um beijo e partir
Fui eu que mandei o beijo
Que é pra matar meu desejo
Faz tempo que eu não te vejo
Ai que saudade d’ocê
(Tradotto: Non sorprenderti se un giorno un colibrì entra/ Dalla porta di casa, per darti un bacio e volare via/ Sono stato io a mandare il bacio/ Per calmare il mio desiderio/ Non ti vedo da un po’/ Oh mi manchi )
I nostri poeti, cantanti e pittori hanno, nel tempo, continuato a cercare di cogliere l’idea della mancanza. Credo che nessuno sarà mai in grado di spiegarla, ma è proprio questo il bello…Almeno nel giorno della nostalgia possiamo pensare profondamente al significato dei testi, non solo canticchiare.
Overdose di nostalgia
Con lacrime asciutte, sogni falliti,
Con giorni infranti, notti paralizzate,
Ma di questo non si muore,
Non si muore, purtroppo.
Sarebbe troppo facile. Overdose di nostalgia
Spiegare saudades in rumeno e dor in portoghese può attenuare l’intensità di entrambe le parole. Si tratta di un’intesa intraducibile tra queste due lingue solo perché hanno trovato un nome per questo sentimento provato da ogni persona in questo mondo? Credo di si.
Se ti manca qualcuno, non dimenticare di dirglielo ogni giorno, non solo il giorno della nostalgia!