La giornata mondiale della poesia – 21 marzo

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Autor: Diana Caragea

La poesia è come un nutriente  per l’anima che riesce a portarci in un altro mondo con la promessa di ritornare nella realtà più speranzosi, quindi la giornata mondiale della poesia simboleggia l’opportunità di ricordare alla mente il ruolo significativo dell’arte nella coscienza umana.

In tale occasione, scopriamo le cose più interessanti dalla prospettiva di tre personaggi: un artista, un poeta e un attore.

Una piccola storia sulla giornata mondiale della poesia

E’ stata istituita dall’UNESCO il 21 marzo 1999 a seguito dell’annuncio ufficiale all’interno della 30° Sessione della Conferenza Generale dell’organizzazione che si è tenuta a Parigi. I leader del mondo hanno concluso che l’importanza della poesia nella vita dell’uomo è un’abilità specifica umana che deve essere evidenziata di più.

Anche se, la giornata mondiale della poesia, non rappresenta una festa nel senso stretto del termine, la gente celebra questa giornata speciale in diversi modi in tutto il mondo. Ecco alcune idee per poter godere anche tu della giornata mondiale della poesia:

  • comprare un libro scritto da un poeta che non hai mai letto 
  • provare a scrivere anche tu, anzi partecipare a diversi concorsi letterari
  • sostenere i poeti preferiti sui social media
  • parlare con persone appassionate di letteratura e condividere le vostre opere preferite

L’arte attraverso gli occhi di Leonardo Da Vinci

Era il sommo artista Leonardo Da Vinci che disse nel suo Trattato della Pittura:

“La pittura è una poesia muta, e la poesia è una pittura cieca, e l’una e l’altra vanno imitando la natura quanto è possibile alle loro potenze”.

Il grande maestro del Rinascimento che riuscì a coltivare lo spirito curioso e specifico del tempo (di approfondire i classici), indusse il lettore a fare un paragone tra l’arte visuale e il testo scritto che incoraggia l’immaginazione dell’individuo. Anziché sé stanti, Leonardo Da Vinci suggerisce che le due siano complementari. Sia l’oggetto visto ad occhio nudo che quello della nostra mente rappresentano una grande essenzialità per ogni amatore dell’arte trovata in ogni forma. 

In entrambi i casi si tratta dell’influenza della natura che costituisce l’eterna fonte d’ispirazione per ogni tipo di artista. Per poter creare e godere degli stupendi lavori di questo tipo, in particolare del loro significato, dobbiamo essere in grado di analizzare ogni tipo di lavoro. Proprio il libro di Leonardo Da Vinci deve essere letto con cura per capire il suo contesto!

La concezione di Ugo Foscolo

Le opere del noto poeta Ugo Foscolo catturano una malinconia specifica, consacrata dal suo stile rinomato. Il fattore spirituale che si abbina con la mortalità imminente dell’essere umano crea una tensione forte nei suoi lavori. Ecco una delle poesie più famose scritte da Foscolo, A Zacinto:

Né più mai toccherò le sacre sponde

ove il mio corpo fanciulletto giacque,

Zacinto mia, che te specchi nell’onde

del greco mar da cui vergine nacque

Venere, e fea quelle isole feconde

col suo primo sorriso, onde non tacque

le tue limpide nubi e le tue fronde

l’inclito verso di colui che l’acque

cantò fatali, ed il diverso esiglio

per cui bello di fama e di sventura

baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,

o materna mia terra; a noi prescrisse

il fato illacrimata sepoltura.

In relazione con l’opera lirica, l`illacrimata sepoltura rappresenta la condizione del condannato all’esilio, paragonata con quella di Ulisse che riuscì a tornare a casa sua, ad Itaca. In “A Zacinto” l’essere umano non ha la stessa sorte, trovandosi lontano da casa dove nessuno può venire a piangerlo. Pertanto, la poesia è un ampio processo in se stesso tramite il quale vari pensieri e sensazioni sono messi in rilievo tramite i classici. Scrittori come Foscolo incoraggiano il lettore a scoprire ed emulare gli scrittori del passato.

Robin Williams come il professor John Keating 

Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.

(L’attimo fuggente) 

Nel classico film drammatico diretto da Peter Weir, il professore non conformista John Keating  esorta i giovani allievi del liceo New England a scoprire il bel mondo della poesia che di solito non è considerata importante come gli altri mestieri (medicina, legge, economia e ingegneria). La passione pare sia dimenticata in una società motivata dai soldi invece che dall’interesse per le cose belle. L’arte dello scrivere rappresenta un’essenzialità tramite la quale si può superare la superficialità e il materialismo con cui ci siamo abituati

Vale la pena celebrare la giornata mondiale della poesia?

Ci sono tantissime giornate di questo tipo celebrate ogni giorno. Tuttavia, la giornata mondiale della poesia mette in luce una problematica assai importante: per quanto tempo sarà la poesia apprezzata e valorizzata? 

Secondo la Repubblica:

C’è una “disperata vitalità” nel mondo della poesia in Italia. “Disperata” come in Pier Paolo Pasolini, perché la vita in versi prosegue, muta e si rinnova, eppure ciclicamente bisogna tornare a tastarne il polso, accertare che il cuore del paziente batta ancora.

 

Ricordiamo nella giornata mondiale della poesia, i poeti più famosi italiani:

  • Dante Alighieri (1264 – 1321), con l’opera La divina commedia
  • Francesco Petrarca (1304 – 1374), con l’opera più conosciuta Il canzoniere
  • Ugo Foscolo (1778 – 1827), con la poesia A Zacinto
  • Giacomo Leopardi (1798 – 1873), con la poesia più letta A Silvia
  • Gabriele D’Annunzio (1863 – 1938), con la poesia La sera fiesolana
  • Umberto Saba (1883 – 1957), con l’opera A mia moglie
  • Giuseppe Ungaretti (1888 – 1970), con la più conosciuta Agonia

Anche oggi l’Italia gode di un grande numero di poeti, le stime indicano l’esistenza di tre milioni di poeti, anche se purtroppo i versi scritti sono molto più numerosi rispetto ai versi letti. Uno studio fatto su quest’argomento nel 2019, attesta il fatto che nel 2019 circa 4,9 milioni di persone hanno letto libri. Invece nel 2020, il 65% della popolazione italiana ha letto almeno un libro cartaceo o digitale. Secondo le statistiche dell’Istat, sono i giovani a leggere più libri: 54,1% lettori tra i 15 e i 17 anni e il 56,6% tra gli 11 e i 14 anni. 

Sfortunatamente, senza lettori, la ben conosciuta arte scritta morirà. Per questo motivo, abbiamo bisogno di alcuni momenti per celebrare la meravigliosa tradizione dello scrivere tramandata da migliaia di anni. Chi ha detto che la poesia si ferma con i classici? E’ importante capire per poter promuovere i nuovi talenti!

Se ti interessa leggere riguardo Sylvia Plath, clicca qui.

Fonti:

 

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