Autore: Andreea Ungheanu
Traduzione: Valentina Leonte
Soprannominato anche da Michele Zamfir in “Storia Corta”: Panorama alternativo della letteratura rumena, Nicolae Filimon rimane il primo scrittore apparso per caso nella letteratura rumena, ma che ha aperto la strada dei futuri romanzi. Lo incontriamo in pieno realismo, momento in cui l’ego creativo è quasi una condizione di esistenza, ma lui rifiuta questo principio e sceglie una strada in cui la modestia, il sentimento di inferiorità e mettere i testi in secondo piano, erano i tasselli essenziali in termini di letteratura della prosa.
Il romanzo di Nicolae Filimon ha offerto al suo autore il soprannome di Balzac di Bucarest, grazie alle descrizioni dettagliate degli edifici e delle strade.
Un Balzac perso a Bucarest
1. Il mondo letterario – un mondo sconosciuto per lo scrittore
Nicolae Filimon (6 settembre 1819 – 19 marzo 1865) non ha mai avuto rapporti con il mondo letterario, preferiva non avere nessun tipo di rapporto con gli altri scrittori. La storia lo ha visto a dieci anni solista alla chiesa Enei e nel 1852 è diventato epitropo della chiesa, posizione che mantiene fino alla morte. Fu anche funzionario. Il perimetro in cui svolgeva le sue attività, si allargava non più di uno o due chilometri: la chiesa Enei, Sarindarul, Scaunele, il ponte Mogosoaie, Sfântul Gheorghe-Nou, Lipscanii e Lucaci. A differenza di Anton Pann, parliamo ora di uno scrittore sedentario di Bucare
2. “Escursione nella Germania meridionale” – memorie di viaggio raccolte nel suo primo volume
Un primo tentativo di Nicolae Filimon di uscire dal quartiere di Bucarest è all’età di 40 anni, momento in cui decide di prendere una penna in mano e di dar voce, sotto forma di cronache musicali, le sue opinioni sulla musica e la sua interpretazione, a dicembre del 1857 nel giornale “Nazionale” di Vasile Boerescu.
Nell’estate del 1858, a poca distanza dall’evento precedente, il nostro Balzac esce per la prima e ultima volta dal perimetro della vecchia Bucarest. Un breve viaggio in Europa lo fece sentire obbligato a mettere su carta l’evento, sotto forma di memorie, apparse nel “Nazionale”, per pubblicarlo dopo in un volume intitolato “Escursione nella Germania meridionale”, ma che non ebbe lo stesso impatto come l’opera comparsa in precedenza.
Dopo quest’evento, è ritornato nel quartiere di Enei che non ha più lasciato fino alla morte, avvenuta nel 1865.
3. „Ciocoii vechi şi noi” – l’unico e il più importante romanzo, scritto in sei mesi
Nicolae Filimon ha avuto il coraggio di abbandonare la prosa contemporanea e di ritornare a quella storica, prosa promossa dai primi scrittori del ‘48. Il romanzo è caratterizzato da una categoria socio-morale ripugnante, ma i tentativi dell’autore di trovarne la fonte durante il suo tempo sono falliti. Così, nel 1859, ricorre ai vecchi documenti in qualità di funzionario presso la Commissione dei Documentari e poi presso l’Archivio di Stato.
È il primo romanzo nel quale l’autore cerca di ricostruire un mondo lontano, ma che allo stesso tempo conservi la distanza storica tra il momento dell’epoca e il suo presente. L’autore scrive il libro in sei mesi circa, 1861-1862, in contemporanea alle cronache drammatiche dedicate agli autori rumeni. L’epoca del romanzo è quella dei fanarioti e il luogo del filone epico è Bucarest.
I personaggi che danno vita al romanzo di Nicolae Filimon sono:
- Dinu Păturică, personaggio principale che desiderava diventare ricco.
- Andronache Tuzluc, personaggio secondario, compagno di camera nella suite del principe Caragea
- Chera Duduca, l’amante di Tuzluc e l’alleata di Dinu Păturică nelle azioni illegali
- Ghinea Păturică, il padre del personaggio principale
- Chir Costea Chiorul, l’intermediario di Dinu e di Duduca
- Gheorghe Caragea, signore fanariota
- Grigore Ghica, signore della Romania
- Gheorghe, ufficiale giudiziario
- Banul C cu Maria, la figlia
Il triangolo amoroso Dinu Păturică – Chera Duduca – Andronache Tuzluc si sovrappone a precisi eventi storici: il regno di Caragea, la fuga di Caragea, il regno di Alessandro Sutu, Eteria, la Rivoluzione di Tudor Vladimirescu, la caduta della signoria dei Tudor, la soppressione di Eteria, l’ascesa al trono di Grigore Ghica. La fine è inaspettata, finale in cui gli eventi dell’inizio assumono una forma diversa.
Nicolae Filimon è morto il 19 marzo 1865 di tisi. Ion Ghica gli fece un ritratto in una delle sue Lettere, dove scopriamo che:
Chi lo ha conosciuto ha perso un amico sincero, leale, premuroso, sempre allegro. Era sempre contento del poco che guadagnava con il suo lavoro e il suo talento; aveva un carattere indipendente, non ha mai odiato nessuno; odiava e disprezzava solo la mancanza di dignità e l’adulazione; era così modesto che arrossì quando sentì le lodi per i suoi scritti, non ha mai pensato di essere uno scrittore di talento. La letteratura ha perso uno dei suoi luminari.
Balzac della vecchia Bucarest, Nicolae Filimon è rimasto nella letteratura come il primo scrittore che ha concepito un romanzo di pieno successo in così poco tempo.
Correzione realizzata da: Oana Hepca
Fonti:
Puoi leggere qui anche l’articolo originale su Nicolae Filimon in rumeno.