Le lingue romanze e le 4 famiglie: una parentela lunga millenni

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Autor: Claudia Salvi

Cominciamo a scoprire insieme che sono le lingue romanze! Quando si parla di lingua ci riferiamo ad una serie di convenzioni fonetiche, sintattiche, morfologiche e lessicali indispensabili per la comunicazione orale e scritta.

Le lingue sono classificabili in macrogruppi denominati storico-naturali dove la classificazione avviene sulla base della realizzazione della facoltà del linguaggio nelle diverse comunità odierne presenti nel mondo. Enumerare tutte le lingue del mondo è però molto complesso, perché vi sono aree linguistiche che rimangono poco studiate e perché spesso è difficile stabilire se diverse lingue tra loro simili siano una varietà di dialetti di una medesima lingua o una a sé stante.

Come sono nate le lingue neolatine?

Quando parliamo di lingue romanze ci stiamo riferendo a quelle lingue definite anche neolatine e facenti parte del gruppo più ampio delle lingue indoeuropee. Vengono definite lingue romanze: romeno / rumeno, ladino, italiano, sardo, francesecatalano, portoghese e spagnolo.

Il termine romanzo deriva dall’avverbio latino romanice usato nell’espressione romanice loqui, letteralmente traducibile “romanamente”, e che significa “parlare come i Romani”.

È quindi abbastanza ovvio che le lingue romanze siano figlie dell’espansione dell’Impero Romano in Europa: attorno al III secolo d.C. l’Impero era diviso linguisticamente fra occidente latinofono e oriente grecofono. Le lingue romanze rappresentano quindi la naturale evoluzione del latino parlato.

Quali sono le lingue neolatine?

Le lingue romanze odierne vengono classificate in diverse varietà:

1. Iberoromanza: rientrano le lingue parlate nella penisola iberica, quindi spagnolo, catalano e portoghese. In Spagna troviamo una situazione linguistica particolare, dovuta alla forte identità di minoranze che mantengono la loro varietà linguistica come principale. Le lingue ufficiali in Spagna riconosciute dalla costituzione oltre allo spagnolo sono il catalano, il galego e il basco. Le lingue iberomanze sono state influenzate, dopo la caduta dell’Impero Romano, dall’invasione dei popoli germanici dal V secolo e in seguito dalla conquista araba, a seguito della quale si viene a creare un Nord cristiano e un Sud musulmano dove l’influenza linguistica araba è ancora oggi riconoscibile in diverse parole adottate dalle lingue iberoromanze.

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2. Galloromanza: oggi è il francese, che deriva dalla lingua d’oil, ma vi rientra anche l’occitano, derivante dalla lingua d’oc, e il franco-provenzale. Anche la lingua francese è stata influenzata dalle lingue germaniche a seguito dell’invasione dei Franchi prima e poi dei Visigoti.

3. Italoromanza: rientrano in questa categoria l’italiano e il sardo, quest’ultimo considerato una delle lingue romanze più vicina al latino in quanto ha avuto minor influenza da lingue straniere poichè poco soggetta ad invasioni. Dopo la caduta dell’Impero infatti, l’Italia è stata soggetta, come il resto dei paesi mediterranei, alle invasioni germaniche a differenza della Sardegna. La particolarità dell’Italia è dovuta al fatto che a seguito della caduta dell’Impero non è mai più stata unita fino al 1861. Vista l’influenza sulla penisola di varie potenze estere europee nel corso dei secoli, le diverse regioni hanno sviluppato una serie di dialetti diversi fra loro.

4. Balcanoromanza: rientrano in questa categoria il dalmatico e il romeno / rumeno, ma solo quest’ultimo è tutt’ora utilizzato poiché il dalmatico è stato assorbito prima dal dialetto veneziano e in seguito dalla lingua croata. Il rumeno assieme al sardo è considerata la lingua romanza con la più diretta discendenza dal latino.

La linguistica è senza dubbio una branca di studio affascinante che ci permette di conoscere molto sulla storia dei popoli e dei rapporti che legano diversi. Studiando la nascita e l’origine delle lingue infatti, è possibile capire quanto gli scambi culturali fra popoli siano stati importanti per la genesi delle lingue che oggi parliamo.

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